Capitolo 6: Bellezza

Capitolo 6: Bellezza – Quando ho visto la parte posteriore del tuo osso di farfalla (*), ho capito subito che dovevi chiaramente essere una grande bellezza

(N/T: Osso di farfalla: usato per descrivere le scapole.)

 

Nessuno dei presenti disse una sola parola. Si scambiarono rapidi sguardi l’un l’altro e poi, non curandosi più di Zhang Chengling, formarono lentamente un cerchio, intrappolando Gu Xiang e Zhou Zishu.

Gu Xiang sospirò e disse: «Che situazione sfortunata! Non faccio quasi mai buone azioni e, ovviamente, nel momento in cui ne faccio ciò che ottengo sono un sacco di problemi! Fratello (*) Zhou, sono solo una ragazza fragile che non ha mai combattuto con così tante persone prima d’ora. Ho molta paura! Per favore, proteggimi!»

(N/T: Xiōng <>: in questo caso, si tratta di una forma cortese usata per rivolgersi ad amici maschi.)

Quell’ultima frase non avrebbe potuto essere più falsa, Zhou Zishu quasi non sospirò infastidito mentre guardava Gu Xiang, la quale stava esibendo la sua migliore faccia da poker, con una finta espressione triste.

Gu Xiang gli riservò un breve e debole sguardo.

Le persone mascherate parvero avvertire che il rapporto affettuoso tra i due fosse un po’ esagerato. Non era chiaro chi avesse preso l’iniziativa ma gli altri seguirono il suo esempio e gli andarono dietro, creando in poco tempo una formazione simile ad una ragnatela e spingendo i due all’interno.

Solo allora Gu Xiang tornò seria e pronunciò un sommesso: «Ah!» il suo interesse era stato suscitato, perciò smise di fingere di essere debole e, ignorando Zhou Zishu, tirò fuori un piccolo pugnale, pronta ad accoglierli.

Aveva fiducia nelle proprie capacità ma, nel momento esatto in cui iniziò a combattere, si rese subito conto che la formazione era piuttosto solida. Gli avversari erano quattordici e, anche se era possibile che non tutti fossero alla sua altezza, insieme creavano una pressione continua da tutte le parti, rendendo la situazione sempre più pericolosa. Finì per essere costretta ad indietreggiare mentre combatteva, con la formazione che simultaneamente si avvicinava a lei bloccandole ogni via di fuga.

L’incertezza si era ormai insinuata in lei quando si ritirò accanto a Zhou Zishu. Rimasero in piedi, l’uno contro le spalle dell’altro. Lo sguardo di Zhou Zishu si adombrò mentre osservava i loro avversari senza battere ciglio, disse a Gu Xiang: «Li ho sottovalutati.»

All’inizio Gu Xiang non riuscì a capire, la sua fronte leggermente imperlata di sudore, ma poi chiese: «Cos’è… questa formazione?»

Zhou Zishu rispose: «Non l’ho mai vista prima, ma si dice che esista una formazione chiamata Formazione delle Otto Terre Desolate e delle Sei Combinazioni (*). La sua struttura è ben coordinata e in continua evoluzione. Il vuoto lasciato da ogni persona può essere colmato dagli altri in modo quasi immediato, creando una barriera attraverso la quale nulla può penetrare…»

(N/T: Le Otto Terre Desolate e le Sei Combinazioni: Originariamente Bahuang Liuhe <八荒六合>; “八荒” si riferisce ad aree estremamente remote al di là della Cina; “六合” si riferisce alle sei direzioni <nord, sud, est, ovest, su, giù>, fondamentalmente ogni cosa nell’universo.)

Gu Xiang gridò quando Zhou Zishu fermò a mani nude una lama in arrivo e la scagliò lontano.

«Allora cosa facciamo adesso?»

Zhou Zishu non le diede alcuna risposta, lo sguardo completamente concentrato. All’improvviso, volò in alto, usando l’altare come ulteriore piattaforma per darsi lo slancio; il tavolo polveroso non si mosse minimamente durante l’intero processo. Tre uomini mascherati lo seguirono immediatamente, le loro spade bloccavano ogni via d’uscita ma, inaspettatamente, Zhou Zishu indietreggiò, guizzando attraverso la loro difesa come un pesce per raggiungere la statua del Buddha.

Non fece alcun rumore quando atterrò e, con una forza sconosciuta, usò le mani per spingere in avanti la statua. Borbottò: «Buddha, abbi pietà e aiutami per questa volta!»

La statua di pietra cadde a tutta velocità sugli uomini mascherati. Gu Xiang si chinò subito per togliersi di mezzo, appena in tempo perché solo il vento causato dallo spostamento d’aria le sfiorasse i capelli. I tre che seguivano Zhou Zishu a mezz’aria non furono così veloci, non aspettandosi affatto quella ritorsione. Affrontare la situazione era l’unica opzione poiché non c’era modo di schivare o chiedere aiuto e, naturalmente, furono sopraffatti, creando un buco nella formazione.

Gu Xiang ridacchiò: «Interessante…»

Non lasciò che quel momento andasse sprecato: ad un movimento del suo braccio, una freccia scattò fuori dalla manica. L’uomo mascherato che si trovava di fronte a lei subì frontalmente l’urto del suo attacco e cadde all’indietro senza emettere alcun suono.

I rimanenti persero tutto il loro coraggio. L’istinto omicida di Gu Xiang era ricomparso e lei iniziò nuovamente ad attaccarli senza farsi problemi.

Zhou Zishu aveva esaurito tutta la sua energia interna con quella mossa, dato che non aveva avuto tempo di recuperarla, ed i suoi arti erano ora temporaneamente intorpiditi. Si sedette con calma sul tavolo dell’incenso senza provare più alcun desiderio di vantarsi delle sue capacità.

Gu Xiang se ne accorse solo dopo un bel po’. Si voltò verso di lui e disse in tono accusatorio: «Zhou Xu, cosa stai facendo?»

Zhou Zishu rispose con calma: «Sorella Gu, sono solo un fragile mendicante che non è mai stato attaccato da così tante persone prima d’ora. Ho molta paura! Per favore, proteggimi!»

Le mani di Gu Xiang tremarono di rabbia. Il suo coltello si conficcò nel petto di un uomo, talmente in profondità nella cassa toracica da non poter più essere rimosso.

Gu Xiang era abbastanza abile, ma non riusciva a sopportare a lungo una lotta. Si agitò dopo aver perso la sua arma e indietreggiò di tre passi mentre faceva del suo meglio per difendersi. Zhou Zishu, dopo aver riposato, non si riunì subito al combattimento. Li guardò sogghignando, raccolse diverse piccole pietre e ci giocò un po’ prima di spararne all’improvviso una sulla fronte di un uomo mascherato che intendeva attaccare furtivamente la ragazza.

Allo stesso tempo, le diede qualche consiglio: «Non va bene, non va affatto bene; il tuo stile di combattimento non ha una struttura!»

Veloce come un fulmine, ne colpì un altro sull’ago-punto Huantiao (*) cosicché perdesse l’equilibrio e inciampasse in avanti, convenientemente proprio sotto i piedi di Gu Xiang. Istintivamente, lei sollevò la gamba. Il riflesso di una luce lampeggiò da sotto la sua scarpa rivelando una minuscola lama, che venne usata per pugnalare la persona alla gola.

Zhou Zishu continuò tranquillamente: «Le fondamenta sono della massima importanza; se le tue fasi non hanno radici (*) e ti muovi senza una base, come potrai riuscire a controllarti completamente in una situazione come questa?»

(N/T: Ago-punto Huantiao: il punto di agopuntura vicino all’articolazione dell’anca.

Le tue fasi non hanno radici: qui, Zhou Zishu si riferisce ai cinque hang – cinque fasi nella filosofia cinese: legno, fuoco, terra, metallo, acqua; e ai cinque gen – cinque sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto.)

Gu Xiang fu svelta: curvò la schiena per schivare una spada e diede un calcio alla gamba di uno degli uomini. Approfittò poi del fatto che stava cadendo in avanti per trattenerlo per il polso ed afferrare la sua arma, colpendo successivamente il suo ago-punto Baihui (*) per ucciderlo.

(N/T: Ago-punto Baihui: il punto di agopuntura nella parte centrale superiore della testa.)

Una pietra venne sparata sull’ago-punto Jiangjing (*) di un altro proprio mentre era nel bel mezzo di un attacco, facendolo congelare nella parte superiore del corpo e poi cadere. Gu Xiang sentì il mendicante lamentarsi in modo equivoco: «Non va bene, ancora non va bene! La formazione è stata spezzata ma non è una buona scusa per correre rischi. Smettila di sottovalutare la situazione!»

(N/T: Ago-punto Jiangjing: il punto di agopuntura sulla parte superiore delle spalle.)

A quelle parole, la forma del loto creata dai movimenti dei suoi piedi divenne più vivace e flessuosa. Ne schivò un altro, che per istinto cambiò strategia tenendo la spada in orizzontale ed esponendo così un punto debole che Gu Xiang avrebbe potuto sfruttare. Ne abbatté facilmente altri due grazie a questo.

In un momento, il terreno era disseminato di corpi. Le altre persone mascherate si scambiarono delle occhiate e si ritirarono, sapendo che non sarebbe andata a finire bene se avessero continuato.

Zhou Zishu si accigliò. Quelle persone erano troppo fastidiose. Aveva accettato di portare il ragazzo in quella Residenza Tai Hu o quello che era, ma non sarebbe riuscito a sopportare di combattere tutte le possibili orde di aggressori lungo la strada. Se li avesse lasciati andare questa volta, sarebbero potuti tornare più tardi durante il viaggio.

Quegli assassini dall’identità ambigua, che avevano cercato di uccidere ogni singola persona nella famiglia del ragazzo, erano la vera feccia della terra.

Un movimento fugace fece girare la testa a Gu Xiang: la persona che se ne stava seduta sul tavolo fino a poco fa era ora giunta davanti alla porta del tempio. L’uomo mascherato più vicino a lui ebbe soltanto il tempo di inclinarsi leggermente prima che la sua spalla si rompesse con uno scricchiolio. Zhou Zishu teneva la mano intorno alla sua gola, la torse con un movimento gentile, e contemporaneamente la punta del suo piede sollevò l’arma che era caduta alla vittima.

Sul suo volto pallido c’era un sorriso che sembrava convogliare tutta l’energia demoniaca del mondo.

Gu Xiang non riusciva a stare al passo con quello che stava accadendo e, prima che se ne rendesse conto, ciò che restava del gruppo di assassini era diventato cadavere. Sbatté le palpebre per lo stupore: le divagazioni cenciose di quell’uomo valevano davvero poco, ma la sua esecuzione in battaglia era stata una delle più pulite e crudeli che avesse mai visto. Si chiese chi fosse veramente.

In realtà, Zhou Zishu non era così resistente come pensava, le sue gambe sembravano essere diventate di gelatina e il suo corpo, da quando prima aveva toccato di nuovo il suolo, non aveva avuto abbastanza tempo per riprendersi. Dopo averli uccisi tutti, oscillava leggermente ma non aveva intenzione di lasciare che Gu Xiang lo scoprisse. Indietreggiò di qualche passo quando le sue forze glielo consentirono. I suoi passi sembravano leggeri come piume, ma in realtà si trovava in uno stato davvero miserabile e stava facendo del suo meglio per trovare qualcosa che potesse sostenerlo.

Un paio di braccia apparvero improvvisamente dal nulla, sostenendolo con fermezza. Zhou Zishu sentì i capelli rizzarsi; era sorpreso di non essere affatto riuscito a percepire quella persona che si avvicinava. Per fortuna, la persona in questione voleva semplicemente aiutarlo senza ulteriori fini.

Gli occhi di Gu Xiang splendettero mentre esclamava: «Maestro!»

Zhou Zishu tirò un sospiro di sollievo, raddrizzandosi. La persona dietro di lui era l’uomo in grigio sulla trentina che aveva visto alla taverna. Aveva un viso innegabilmente bello, anche se il suo sguardo sarebbe riuscito a far innervosire la maggior parte delle persone.

Quegli occhi intensi erano fissi su Zhou Zishu in quel momento, pieni di impudenza, come se non volessero altro che scoprire cosa c’era sotto lo strato di maschera sul suo viso.

Zhou Zishu tossì: «Grazie…»

«Wen, Wen Kexing.» rispose l’uomo, la sua espressione piena di vaghi dubbi. Trascinò gli occhi sul collo e sulle mani di Zhou Zishu e i sospetti si accumularono ulteriormente.

Anche se Zhou Zishu non riusciva a capire quali fossero le intenzioni dell’uomo, aveva fiducia nel suo lavoro. Conosceva le sue abilità meglio di chiunque altro; se avesse fallito in un travestimento semplice come quello, sarebbe morto durante una missione anni fa.

«Ah, grazie fratello Wen.» disse con calma.

L’uomo distolse lo sguardo soltanto dopo un po’, facendo un cenno con il capo: «Non c’è di che.»

Dopodiché, entrò nel tempio. Gu Xiang, che stava calciando via i corpi lì intorno, fece sedere il suo Maestro sul fieno. Wen Kexing guardò ancora una volta Zhou Zishu e aggiunse, nel caso in cui quest’ultimo avesse frainteso l’accaduto: «Non volevo farlo.»

Zhou Zishu capì immediatamente da chi Gu Xiang avesse preso il suo atteggiamento peculiare. Si sedette e cominciò a meditare.

Dopo circa due ore, aprì gli occhi e vide Wen Kexing, appoggiato ad un muro con le gambe incrociate, ancora intento a guardarlo intensamente. Non poté fare a meno di chiedere: «C’è qualcosa sulla mia faccia? Perché il fratello Wen continua a guardarmi?»

Wen Kexing chiese con un’espressione seria: «Indossi una maschera?»

Zhou Zishu si irrigidì ma il suo volto non tradì nulla: «Cosa intendi?»

L’altro non ci badò, borbottando sottovoce: «Che strano… Davvero, davvero strano. Non riesco a capire se indossi una maschera o no. Non sono sicuro che non lo sia, mh…» Si sfregò il mento, le sue successive parole suonarono incerte: «Non mi sono mai sbagliato finora; quando ho visto la parte posteriore del tuo osso di farfalla, ho capito subito che dovevi chiaramente essere una grande bellezza.»

Niente avrebbe potuto preparare Zhou Zishu a quella risposta.

Wen Kexing annuì, confermando a se stesso: «Sicuramente non mi sbaglio stavolta, sono certo che indossi una maschera.»

Niente avrebbe potuto preparare Zhou Zishu ad entrambe le risposte.

Wen Kexing non smise di fissarlo, si arrese solamente dopo un lungo periodo: «Anche se non riesco a vedere nulla che potrebbe indicare una cosa del genere.» inclinò la testa all’indietro: «Quanto devi essere bravo perché io non riesca a vedere attraverso i tuoi trucchi? Può esistere davvero qualcuno come te? Questo è davvero, davvero, impossibile…»

Gu Xiang disse freddamente: «Maestro, ricordi quando, l’ultima volta, mi hai detto che un macellaio era bello dopo avergli guardato solo le spalle?»

La voce di Wen Kexing si ammorbidì: «Sarà stato anche un macellaio, ma quei suoi occhi acquosi e brillanti erano una prova sufficiente del suo fascino. Alla gente non interessa mai il retroscena di un eroe, perché ciò non potrebbe essere applicato anche a un macellaio? Ma cosa potrebbe saperne, comunque, una mocciosa incolta come te!»

Gu Xiang sospirò: «Occhi acquosi e brillanti? Aveva solo gli occhi lucidi per aver sbadigliato! E, a parte questo, il suo naso era grande, la sua bocca era grande, la sua testa era grande, le sue orecchie…»

La voce di Wen Kexing non ammetteva ulteriori discussioni: «Gu Xiang, sei così cieca!»

Zhou Zishu non ebbe altro da fare che andare a controllare se Zhang Chengling stava bene.

 

 

Traduzione: valeria99

Revisione: SailorSaturn98


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